Chirurgia estetica e funzionale del Naso

Introduzione

La rinoplastica è tra gli interventi di chirurgia estetica del viso quello più richiesto in assoluto.
La rinoplastica è richiesto sia dalle donne che dai maschi, quasi nella stessa percentuale.
La rinoplastica può avere uno scopo squisitamente estetico oppure vedere associati oltre all’estetica anche problemi funzionali (setto rinoplastica ).
Anche la setto rinoplastica può avere semplicemente una valenza estetica come nel caso di un naso storto che tuttavia respira benissimo, mentre una setto rinoplastica funzionale trova indicazione quando una deviazione del setto comporta anche problemi funzionali.
La rinoplastica funzionale può anche non riguardare esclusivamente il setto nasale, ma anche le strutture interne ai lati del naso che si chiamano turbinati.
Nella rinoplastica l’approccio chirurgico ai turbinati che hanno la funzione di “condizionare” l’aria sotto il profilo del flusso, dell’umidificazione e della temperatura è indicato in pochi casi di marcata ipertrofia. I turbinati sono strutture osteo mucose riccamente vascolarizzate che hanno una propria dinamica ( si gonfiano e si sgonfiano ) indotta dal variare di condizioni ambientali e fisiche, sia fisiologiche che patologiche ( raffreddore ). I turbinati possono essere ipertrofici e necessitare di intervento chirurgico nell’ambito di una rinoplastica funzionale anche se raramente. La patologia dei turbinati generalmente dipende più facilmente dalla deviazione del setto, risolta la quale ( setto rinoplastica ) tende ad avere una remissione spontanea.

La rinoplastica è di competenza del chirurgo plastico, specie se ha valenza squisitamente estetica. L La rinoplastica può anche essere di competenza dell’otorinolaringoiatra se ha soprattutto valenza funzionale, ma non è escluso che sia il chirurgo plastico che l’otorino, prevarichino, l’uno nell’ambito più specifico dell’altro.

Rinoplastica estetica, rinoplastica funzionale: obbiettivi

Un paziente candidato a un intervento di rinoplastica, si rivolge al chirurgo plastico sia per motivi sia estetici che funzionali. Quando un paziente accusa semplicemente problemi di tipo respiratorio, generamente si rivolge all’otorino.
Dopo tale premessa, possiamo dire che le ragioni, sotto il profilo estetico per le quali un paziente “tipo” richiede una rinoplastica sono:
la discontinuità della linea del dorso ( per presenza di gibbo o gobba osteo cartilaginea )
Una punta eccessivamente globosa e cadente
Una piramide nasale eccessivamente lunga o larga.
Una o più di queste caratteristiche giustificano l’indicazione all’intervento di rinoplastica.

L’obbiettivo della rinoplastica non è quello di fare tutti i nasi uguali, come spesso si teme o si commenta, ma di eliminare i difetti. Le parole chiave dell’intervento di rinoplastica sono: naturalezza ( no ai nasi cosiddetti “chirurgici” ) e armonia.
Armonia nella rinoplastica significa relazione corretta del naso col mento e con le labbra. Il piano di armonia che “promuove” una rinoplastica ben progettata è quello definito da una linea tangente la punta del mento e la punta del naso, che mantenga una distanza inferiore ai due millimetri nella donna e inferiore ai quattro millimetri nell’uomo.
L’obbiettivo di una rinoplastica funzionale è quello di far respirare bene o quantomeno, meglio un paziente con disfunzione respiratoria.

Qual è l’iter da seguire per un intervento di rinoplastica

La visita specialistica è il primo passo e spesso quello definitivo per definire le cose fondamentali che sono: le possibilità di ottenere il risultato desiderato, consigli sul risultato possibile e migliore per un determinato viso ( pazienti insicuri ), i vari rischi della rinoplastica, i tempi di recupero della rinoplastica, i costi della rinoplastica.
Durante la consultazione il chirurgo plastico ( parlo per me che sono un chirurgo plastico ) valuterà l’estetica del naso e proporrà delle simulazioni ( fotoritocchi ) che sono molto utili per ragionare sui possibili cambiamenti. Verrà valutata la funzionalità respiratoria, verrà concordata la tecnica più giusta per la rinoplastica specifica, caso per caso, tenendo presente che le categorie di scelta che differenziano maggiormente la rinoplastica sono la cosiddetta tecnica open e la cosiddetta tecnica chiusa. Verranno infine prescritti gli esami preoperatori che sarà possibile effettuare anche il mattino stesso programmato per lintervento di rinoplastica e verranno forniti tutti i dettagli utili alla miglior preparazione all’intervento, come la riduzione del numero di sigarette fumate per i fumatori, l’aspensione dall’assumere determinati farmaci tipo l’aspirina o i comuni antidolorifici, che potrebbero aumentare il sanguinamento e quindi i lividi post operatori. Verranno ampiamente discussi i rischi possibili di ciascuna tecnica di rinoplastica, specie per quanto riguarda la possibilità di parziale raggiungimento del risultato atteso e della possibilità di eventuali “ritocchi” per migliorare ulteriormente l’estetica del naso secondo le aspettative del paziente. Per quanto riguarda i tempi di recupero della rinoplastica, verrà valutata la qualità della pelle, tenendo presente che la pelle spessa e grassa fa più fatica a sgonfiarsi e verrà spiegato il significato del “tamponamento” del naso a fine intervento di rinoplastica e il tempo necessario per il mantenimento dei tamponi endonasali e quindi di tempo relativo all’impossibilità di respirare col naso, salvo accorgimenti particolari in fase di tamponamento.

Il giorno dell’intervento di rinoplastica

Il paziente sarà pregato di accedere alla struttura clinica almeno un’oretta prima dell’intervento concordato di rinoplastica, per essere accolto serenamente,dallo staff chirurgico, a digiuno dalla sera precedente. Uno dello staff provvederà a raccogliere tutte le informazioni ( anamnesi ) da registrare nella cartella clinica.
L’intervento sarà eseguito più facilmente in anestesia generale, anche se con la semplice degenza diurna. Il paziente potrà tornare a casa ( accompagnato ) nella seconda parte del pomeriggio.
Verrà programmato il primo controllo dopo la rinoplastica, per la rimozione dei tamponi e successivamente per la rimozione del tutore rigido posto alla fine dell’intervento di rinoplastica per mantenere “in forma” il naso e per proteggerlo da eventuali traumi.

Come si fa una rinoplastica

Rinoplastica tecniche

La rinoplastica con tecnica chiusa prevede che l’accesso chirurgico ( le incisioni chirurgiche ) che consente di “entrare” nelle strutture del naso da rimodellare ( dorso cartilagineo, rappresentato dal setto cartilagineo e dalle cartilagini triangolari, che insieme alle ossa proprie del naso costituiscono la piramide nasale; le cartilagini della punta ), sia solo all’interno del vestibolo nasale ( dentro le narici ), senza che alcuna cicatrice possa essere visibile esternamente.
Nella rinoplastica aperta, le incisioni interne vengono estese alla columelle ( parte anatomica che sta in mezzo alla punta e divide le due narici ) per consentire il sollevamento ( lo scoperchiamento ) del rivestimento cutaneo della punta.
Ci sono molte ragioni che fanno preferire l’una o l’altra tecnica di rinoplastica, indipendentemente dal caso specifico. Si tratta di filosofia chirurgica e non è possibile discuterla in tale sede. Diciamo che tutto quanto, teoricamente è possibile ottenere in termini di risultato, indifferentemente con una delle due tecniche è possibile ottenerlo anche con l’altra. Per concludere, in considerazione del fatto che la rinoplastica open è ovviamente chirurgicamente più invasiva ( e quindi più rischiosa ) rispetto alla rinoplastica chiusa, sarebbe di buon senso limitare l’approccio open ai quei casi ove la visione più diretta delle strutture da modellare ( rinoplastica open ) possa veramente costituire un vantaggio e quindi una maggior precisione del gesto chirurgico, per cui una cicatrice in più oltre ai maggiori rischi possano farne valere la pena. L’indicazione di massima, quindi a una rinoplastica open sarà una punta particolarmente voluminosa e complessa nella sua dismorfia oppure una punta già operata senza che sia stato ottenuto il risultato atteso (in tal caso si parla di rinoplastica secondaria ).